mercoledì 15 dicembre 2010

Adieu... o arrivederci


Eccoci di nuovo,
ritrovarsi in momenti bui, dove siamo in balia di chi abbiamo (o non abbiamo) votato, di chi non abbiamo combattuto, di chi siamo anche noi, purtroppo...
Non si tratta solo di sesso, ma di idee, di vita e di morte, di diritti, violenze, leggi, ronde, immigrazioni, persino cibo e canzonette.
Ogni aspetto della vita viene ritorto. Il Papa decide che leggi dobbiamo fare, la violenza alle donne, terribile da sempre, diventa giustificazione per ronde e per una vita militarizzata, controllata, non più sicura o più libera.
Se il diritto a morire, a cercare lavoro, a mangiare cibo etnico, ci viene negato come scelta, immaginate che cosa ne sarà delle unioni omosessuali, dei rapporti liberi, delle nostre teste.
Come libertà sessuale ci resta quella che può dare soldi, sfruttare, creare giri d’affari e di mafie, scambi di potere.
La libertà di scelta, di pensare una cosa diversa, di avere un desiderio fuori dagli stereotipi e dai valori economici diventa una lotta che ognuno deve condurre.
Usiamo tutti i mezzi che possiamo, internet, la carta stampata, la parola, ma alla base è continuare a pensare e difendere le nostre, tutte le nostre, diversità.
Oggi, come quando è nata, «Blue» ha questo motivo sotto.
Il sesso allegro, chiedete sempre, e storie belle, forti. Lo cerchiamo anche noi, lo cerco sempre. Ma non sempre è così. Il sesso è in tanti modi e, come tutte le passioni porta grandi gioie e sofferenze.
Per poter dire di più, comunicando e ricevendo da più persone, «Blue» va a morire, come la mitica Fenice, dalle sue ceneri rinascerà un altra «Blue», diversa e nuova e sempre «Blue» nel cuore. Perché questo è il momento per dire e per godere al di là delle leggi, delle restrizioni, dei moralismi e dei razzismi.
Non tutte le storie possono essere felici, perché la vita non lo è. Ma belle sì, sempre, almeno su carta.
Laura Scarpa
  
Questo scrivevo quasi due anni fa… lo scrivevo sulle pagine di «Blue» mentre cominciavamo il conto alla rovescia e iniziava l’attesa della nuova rivista.

«Touch» è nata mentre la crisi economica non accennava a svanire, mentre la crisi politica era sempre più colorata da avventure sessuali, hard e mignottesche. Politici mignotti, sesso come potere, come allontanamento da responsabilità, tutto quello che «Touch» e il sesso non sono.
La sessualità è libertà, espressione, allegria e anche dolore. Che tempi sono questi (oh, lo sono sempre stati, forse, ma oggi peggiorano) in cui il sesso è sempre più merce per vendita di bibite e di poltrone dei potenti, volgarità da prima serata, pastiglie blue, protesi sessuali e prodotti per minorenni troppo emancipate, mentre scandalizza ancora la convivenza tra coppie lesbo e gay, il riconoscimento dei propri desideri e un paio di tette disegnate a pastello?
Non è tempo per «Touch»? o forse l’edicola sta veramente esalando l’ultimo respiro per tutto quello che non è mega-produzione.
Fatto si è che abbiamo venduto troppo poche copie.
Tutto qui.
Poche copie.
100 abbonati e 2500 copie vendute non bastano.
In questo momento non abbiamo la forza di continuare la pubblicazione a perdere (tanto).
«Touch» dunque chiude presto le sue ali di Fenice fiammeggiante.  Ma non è una morte. La rivista da edicola non trova spazio, ma altre strade, altri luoghi ci aspettano per parlare e vedere i corpi e il sesso di oggi, fuori dagli schemi che ci vogliono imporre.
Ci vedremo qui nella rete, stiamo pensando a nuove soluzioni, pdf, libri, speciali da edicola…
Per gli abbonati sono previste diverse forme di resa (in contanti o cartacea), per i lettori che ci hanno trovato in edicola e per quelli che ci hanno cercato senza trovarci, ahimè, nuovi progetti, su cui sarete aggiornati seguendoci qua.
Intanto, amanti dei piedi, o curiosi del disegno e dell’eros, uscirà a febbraio il libro disegnato di Manuel Poggi, uno sguardo ironico e molto sexy sulle estremità femminili e un modo elegante e divertito di giocare col corpo e con la china.

Nonostante tutto: Buon 2011, spero sempre assieme a noi

Laura Scarpa e Francesco Coniglio  

Per  continuare a sorridere eccovi gli splendidi piedini di Manuel Poggi
per ridere un po', un link sul sesso di plastica...

15 commenti:

  1. Anche a me dispiace molto... Spero di rivederlo presto: nel frattempo resterò incollato al blog

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  2. Sì, il blog non demorde... il blog continua e crede in una rinascita, in nuove idee.... magari anche da voi potrebbero venirnne di nuove, no? o dal governo... ;)

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  3. non posso crederci che l'erede di blue sia già schiattato.. così ora non avremo ne blue e ne più touch.. che tristesa amici! :S

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  4. Se può interessare io sono un discreto esperto di pubblicazioni digitali, magari si può pensare a qualcosa tipo epub/enhanced ebook o similare.
    Non lasciateci morire nell'apatia della banalità. ^__^

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  5. @tutti, grazie!
    @Lord.... molto volentieri... ci stiamo pensando e il tuo aiuto è gradito! :)
    la mia mail è quella di coniglio editore o sentiamoci su FB

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  6. peccato ma la crisi è crisi
    e tocca voi che coraggiosamente pubblicate e noi che vogliamo acquistare ma che siamo costretti a selezionare... anche se poi dobbiamo dircelo la crisi dei fummeti in edicola è ormai avanti da anni e non certo per colpa di quella economica
    Una volta si andava e ti si apriva il mondo
    Ora soprattutto in città piccole come la mia è una tristezza: tolti gli immancabili supereroi (che in verità ci hanno fatto due...) qualche manga e un paio di testate ultranote è il nulla, il vuoto, il niente, la desolazione più assoluta.
    E non è che nelle fumetterie si ride, perchè quelle poche che ci sono hanno scelte sempre più risicate e soprattutto con prezzi da capogiro... si finisce col non comprare nè fumetti, nè albi e nè libri rimandando a tempi migliori (se mai ci saranno negli immediati anni a venire).

    Sui formati elettronici, che possono essere davvero il futuro, resto perplesso. La tecnologia è ancora vergine, gli ebook, gli ipad e similari sono ancora roba per pochi e devo dire che personalmente (ma credo altri come me) non mi ci trovo a leggere qualcosa di decente così... dopo un po' mi stufo e passo oltre... con la differenza che un fumetto lo poggi da qualche parte, lo rivedi e ti vien voglia di sfogliarlo di nuovo e di rileggere anche cose lette e stralette, il file elettronico va subito nel dimenticatoio in questo mondo che corre troppo in fretta... si perde il gusto di leggere con calma e di centellinare le pagine.

    Non so che suggerire... Albi trimestrali? quadrimestrali? Annuali? il meglio di?
    non so una soluzione ci deve pur essere per non perdere il gusto di questa bellissima evasione, perversa o non

    Peccato

    Ma io aspetto fiducioso

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  7. caro orso papi, tu ritorni nei momenti bui e sei luminoso e saggio! Giusto, crisi del fumetto non c'è, o è diversa... e ci sarebbe ada dire molto. Crisi del fumetto in edicola c'è da tempo. Quello per bambini e ragazzi è scarsissimo e vacilla, quello per adulti è poco vago o storico. Dopo Dylan Dog non ci sono state altre vere impennate (anche se alcuni bei successi, come Nathan Never), ma l'edicola è un Moloch che richiede grandi cifre, pubblicità ecc... perciò si fanno riviste di oda e cibo o tecnologia.
    Trimestrali... quadrimestrali, forse, annuali? non direi, magari il meglio di... grazie orso papi, sei una forza :)
    lettori saggi o matti, dite la vostra... sui formati virtuali io credo, più in un futuro che ora, più per notizie che per altri prodotti, ma certi fumetti me li leggerei volentieri sull'iPad (ancora per pochi, tuttavia...)

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  8. che dolcezza quel sigh dell'anonimo... una volta che l'anonimato è poetico!
    ma torneremo, mio caro, miei cari, ho un po' di ideuzze :)

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  9. purtroppo essere relegati fra le riviste porno è stato penalizzante e ha tolto visibilità come già successo per Blue :-(

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  10. @Lord, temo proprio di sì, altri non sapevano dove metterci, e l'edicola è malabolgia... ci vorrebbe pubblicità. o altre strade.

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  11. ...........fatemi sapere per il ritorno!!!!
    ..........daniele
    un assiduo lettore

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  12. sono una di quei 100 abbonati e mi sento un po' abbandonata...

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  13. E io che continuavo a chiedere all'edicolante ...
    Capitan Feendoos

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